Gli studi scientifici oramai concordano nel ritenere che il cibo cura e fa ritornare in salute, oltre che prevenire la malattia. La scienza ha cioè confermato quello che Ippocrate, padre della medicina scientifica, più di 2000 anni fa sosteneva: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”
23/04/2022
I CIBI CHE STIMOLANO L’INFIAMMAZIONE SILENTE
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Gli studi scientifici oramai concordano nel ritenere che il cibo cura e fa ritornare in salute, oltre che prevenire la malattia. La scienza ha cioè confermato quello che Ippocrate, padre della medicina scientifica, più di 2000 anni fa sosteneva: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”.
Tuttavia, non tutti i cibi sono salutari.
Esistono cibi “a rischio” in quando induttori del processo di infiammazione cronica di basso grado che devi conoscere.
Abbiamo visto che l’infiammazione cronica di basso grado è davvero una questione molto seria (approfondisci), questa parola usata dagli addetti ai lavori è da poco arrivata anche al grande pubblico perché è alla base di gran parte delle sintomatologie odierne e di gran parte delle malattie (ad eccezione di quelle trasmissibili).
Dolori aspecifici, muscolari e articolari anche migranti, stanchezza cronica, vertigini, nausea, stipsi, diarrea, colon irritabile, insonnia, sudorazioni notturne, disturbi dell’umore, depressione, ansia, perdita di memoria, variazioni di peso, tachicardie, malattie autoimmuni (ad esempio alla tiroide), l’artrite e l’artrosi, le malattie reumatiche, le malattie croniche intestinali, le malattie metaboliche quali l’obesità …. tutte hanno come comune denominatore il processo infiammatorio cronico di basso grado.
La bella notizia è che invertire il processo infiammatorio si può!
- la prima cosa è capire di cosa stiamo parlando,
- la seconda cosa è decidere di voler cambiare,
- la terza cosa è farsi aiutare.
Alcuni cibi hanno la proprietà di attivare l’infiammazione o di potenziarla, se già presente, e purtroppo si tratta di cibi che fanno parte della nostra quotidianità:
Attenzione a:
GLUTINE
Il glutine è una proteina contenuta nel grano, kamut, farro, orzo, segale, avena e che conferisce alla farina la proprietà di agglutinare ed è come una colla. La sua criticità deriva dal fatto che è molto ricca di prolamina una proteina che:
- per la sua struttura interna rende molto difficile per i nostri enzimi rompere i suoi legami ed estrarne amminoacidi pertanto tutti i prodotti che la contengono diventano difficili da digerire e trasformare,
- interagisce con le cellule della barriera intestinale infiammandole e inibendo la loro funzione protettiva, facendo diventare cioè la mucosa intestinale permeabile (leaky gut syndrome, sindrome dell’intestino percolante). In tal modo l’infiammazione si propaga anche in altre parti del corpo attraverso il flusso sanguigno colpendo in particolare tiroide, articolazioni, pelle, ma non solo.
Il Glutine non è pericoloso solo per chi ha il Morbo Celiaco (malattia autoimmune) ma anche per chi non è malato che potrebbe diventare “sensibile” a questa proteina pericolosa a causa di un eccesso di assunzione di carboidrati con glutine.
ZUCCHERO
Lo zucchero aggiunto (approfondisci) sia esso bianco (raffinato) che integrale (pur ricco di vitamine e nutrienti), è una sostanza che interferisce potentemente con vari apparati creando squilibri a livello:
- cerebrale, perché attiva i neurotrasmettitori con risposta di dipendenza vera e propria portando ad un circolo vizioso di desiderio smodato continuo,
- metabolico e ormonale, perché innalzando l’indice glicemico attiva l’insulina e la leptina creando insulino e leptino resistenza, creazione di cellule adipose, infiammazione crescente e danno del sistema immunitario,
- intestinale in quando favorisce la proliferazione di batteri patogeni a seguito della fermentazione, creando quindi disbiosi.
LATTE VACCINO E DERIVATI DEL LATTE
Il latte vaccino è fortemente infiammante in quanto contiene una grande quantità di ormoni densi e ricchi che squilibra il sistema ormonale.
E’ ricco di caseina una proteina irritante la mucosa gastro intestinale che può stimolare la produzione di istamina favorendo allergie e intolleranze.
Ha grandi quantità di calcio che può sbilanciare l’assorbimento di altri minerali, contiene lattosio di difficile digestione (nell’adulto che ha una ridotta quantità dell’enzima lattasi rispetto al bambino), inoltre la pastorizzazione ne distrugge le proprietà rendendolo indigesto.
Sono da prediligere invece il latte e derivati di capra e di pecora che sono più simili al latte umano e non contengono sostanze incriminate.
I latti vegetali sono parimenti infiammanti in quanto contenenti Omega 6 in eccesso, zuccheri, oli vegetali di scarsa qualità, additivi e conservanti. Sono da prediligere invece latte di mandorle, latte di cocco, latte di canapa (a patto che non contengano zuccheri, oli e altri componenti aggiunti).
CEREALI INTEGRALI E LEGUMI
Pur se ricchi di sostanze nutritive, i cereali integrali ed i legumi sono portatori di rischio infiammazione se assunti in eccesso e cotti in maniera non appropriata in quanto alzano comunque il picco glicemico, sono ricchi di fitati, antienzimi e lectine che impediscono l’assorbimento di sali minerali, inibiscono l’azione di enzimi proteici (riducendo quindi l’assorbimento delle proteine che si assumono) e irritano la mucosa gastro intestinale.
Per ridurre gli effetti avversi delle sostanze irritanti contenute, prima di cuocerli è necessario metterli in ammollo in acqua per 10-12 ore con un cucchiaio di aceto di mele o di limone e una foglia di alloro cambiando l’acqua più volte,
Da prediligere, in quantità moderate, cereali in chicchi senza glutine o, se con glutine, i grani antichi.
La soia gialla è un legume che contiene in sé anche ulteriori fattori di rischio in quanto è un cibo raffreddante gli organi e la digestione secondo la medicina tradizionale cinese ed ayurvedica, inoltre secondo alcuni studi scientifici sbilancia gli ormoni in quanto ricca di fitoestrogeni che possono interferire con la produzione di ormoni tiroidei, proviene per la maggior parte da coltivazioni intensive americane che sono Ogm, riduce la capacità di digestione e assorbimento delle proteine contenendo antienzimi.
Per ridurne gli effetti collaterali si può utilizzare soia fermentata presente nel miso o thempeth (in piccole quantità).
OLI RAFFINATI E MARGARINA
Gli oli raffinati vegetali come quello di semi vari, mais, girasole, soia, riso, colza, arachidi … sono particolarmente insidiosi in quanto troppo ricchi di grassi Omega6 pro-infiammatori, fortemente instabili per la struttura molecolare ed estratti per lo più con sistemi chimici. Tutto ciò crea alta reattività dell’olio che tende ad irrancidire e ad ossidare, anche dopo essere stato ingerito, producendo radicali liberi che attaccano la membrana cellulare che diventa vulnerabile, invecchia e si ammala.
In assoluto i più pericolosi sono i grassi vegetali idrogenati chiamati “grassi trans”, sottoposti ad un processo chimico che da liquidi li trasforma in forma solida e che si trovano in tutti i cibi spazzatura quali popcorn, patatine, snack, dolci industriali, merendine, fast food.
Altri cibi fortemente infiammanti sono: caffè, cioccolata, alcool, spezie piccanti, carni lavorate, cibi industriali fortemente manipolati, in scatola, confezionati, in barattolo, ricchi di zuccheri e di grassi “trans” idrogenati.
Anche patate, pomodori, melanzane e peperoni, in quanto solanacee, andrebbero consumate solo in stagione e avendo cura che siano maturate al sole. La solanina infatti, alcaloide tossico, è accusata di creare infiammazione intestinale, scatenare reazioni autoimmuni, squilibrare il metabolismo del calcio sottraendolo dalle ossa e facendolo circolare in modo improprio con rischio di calcificazione e depositi.
Per contro, i CIBI ANTINFIAMMATORI DI CUI DOVREMMO NUTRIRCI QUOTIDIANAMENTE sono:
- le verdure e la frutta di stagione (quest’ultima non in eccesso in quanto molto ricca di fruttosio) (approfondisci),
- le proteine fresche quali: carne da pascolo, uova da galline felici, pesce di piccola taglia pescato,
- i grassi sani come l’olio extravergine di oliva estratto a freddo e consumato crudo, il burro da pascolo, il ghee (burro chiarificato secondo l’antica ricetta ayurvedica), l’olio di cocco,
- i semi oleosi quali girasole, chia, lino, canapa, sesamo, ricchi di proteine vegetali, grassi buoni, vitamine e sali minerali,
- quantità moderate di frutta secca non tostata quale noci, nocciole, mandorle, noci del Brasile, noci di Macadamia, noci Pecan, ricche di grassi buoni, vitamine e sali minerali,
- i cereali in chicchi e legumi, in quantità limitate in quanto attivanti il picco glicemico e avendo cura di seguire la corretta modalità di ammollo.
Ciascuna persona ha una propria reattività ai diversi cibi in relazione: alla costituzione, alla quantità di cibo assunta quotidianamente che può creare appesantimenti e intolleranze, al livello di stress, alla fase della sua vita, alle emozioni che la disturbano.
Ma purtroppo, a causa dello stile di vita scorretto e della scarsa attenzione a ciò che mangiamo, l’infiammazione è alta nella maggioranza delle persone.
Invertire il processo infiammatorio si può!
Chiedi aiuto al Naturopata se vuoi capire il tuo livello di infiammazione, le abitudini alimentari scorrette, lo stato del tuo processo digestivo e di assorbimento dei nutrienti ed integrare con i giusti fito-estratti per intraprendere un corretto stile nutrizionale per la prevenzione ed il benessere. I tuoi sintomi svaniranno e ritroverai presto l’equilibrio, la forma fisica e la giusta energia vitale.
Dopo i “dovuti” sgarri della pausa pasquale, ricomincia con il giusto passo: chiamami per una prima consulenza gratuita.
Fonti:
L. Pennisi, Nutrizione in naturopatia, Tecniche Nuove, 2008
D. Perlmutter, La dieta intelligente, Mondadori, 2015
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