Le allergie e le intolleranze alimentari sono problematiche, purtroppo, sempre più comuni nella popolazione con sintomatologie spesso invalidanti che portano all’uso di farmaci quali gli antistaminici o i cortisonici per periodi anche prolungati non privi di effetti collaterali. Le allergie colpiscono circa l’1-2%

26/02/2021

ALLERGIE E INTOLLERANZE ALIMENTARI

Le allergie e le intolleranze alimentari sono problematiche, purtroppo, sempre più comuni nella popolazione con sintomatologie spesso invalidanti che portano all’uso di farmaci quali gli antistaminici o i cortisonici per periodi anche prolungati, non privi di effetti collaterali.

Le allergie (chiamate immediate) colpiscono circa l’1-2% della popolazione, invece le cosiddette intolleranze alimentari (più propriamente chiamate allergie ritardate) sono di gran lunga più diffuse colpendo circa il 30-35% della popolazione.

Essere allergico ad una sostanza o ad un alimento è una cosa diversa dall’esserne intollerante: si tratta infatti di due disfunzioni con meccanismi e sintomatologie specifiche che però si riferiscono entrambe al funzionamento del sistema immunitario e che hanno la medesima causa: lo squilibrio della flora batterica intestinale.

L’ALLERGIA IMMEDIATA ad un antigene, come potrebbe essere per esempio il polline, gli acari, un alimento, metalli, farmaci, peli di animali o altre sostanze, è una reazione eccessiva del nostro sistema immunitario che “legge” questa sostanza (che di per sé sarebbe innocua) come un “nemico” da sopprimere attivando pertanto tutti i processi infiammatori che conducono ad una iperproduzione di istamina sostanza che, in condizioni normali, sarebbe necessaria per creare un ambiente inospitale per l’annientamento del nemico.

Se guardiamo con la lente di ingradimento quanto succede quando si ha un’allergia immediata, nel momento in cui la sostanza incriminata incontra i nostri anticorpi IgE specifici, i mastociti (cellule del sistema immunitario che si trovano nel tessuto connettivo) liberano grandi quantità di istamina che crea i tipici sintomi infiammatori acuti quali calore, rossore, asma, dermatite, gonfiore, starnuto, prurito, nei casi più gravi con rischio di shock anafilattico se non si interviene immediatamente con il farmaco che, in questo caso, è un salva vita. Con le allergie immediate, infatti, non si scherza.

Le allergie immediate sono diagnosticate attraverso la presenza di IgE nel sangue.

LE ALLERGIE RITARDATE, impropriamente chiamate intolleranze alimentari, seguono un meccanismo “più lento” con effetti ritardati sull’organismo: la risposta allergica, infatti, si attiva dopo un periodo di accumulo nel tempo dell’alimento o della sostanza incriminata nell’intestino che è incapace di assimilarle completamente, creando così uno stato infiammatorio di basso grado che, superata una certa soglia di tollerabilità, attiva una risposta immunitaria mediata da cellule o da anticorpi.

Questa “soglia di tollerabilità” è diversa da persona a persona, dipende da molti fattori quali ad esempio il livello di stress, la mancanza di sonno, il livello di infiammazione sistemica e il livello di disbiosi intestinale.

I sintomi associati alle allergie ritardate possono essere mal di testa, insonnia, macchie cutanee, gonfiori addominali, dolori articolari, diarrea, alternazioni dell’umore o del ciclo ormonale.

La diagnosi delle allergie ritardate è complessa, infatti i test classici per la ricerca delle allergie immediate non rilevano questo tipo di risposta allergica ritardata. Essa viene individuata attraverso test “non convenzionali” come per esempio il test kinesiologico.

Sono chiamate sensitivities ossia fenomeni di sensibilizzazione e infiammazione da cibo o da altre sostanze.

La sensitivity alimentare si tratta ricorrendo a diete di rotazione condotte da un esperto, secondo cui si elimina l’alimento incriminato per un periodo di tempo, reintroducendolo poi gradatamente per riabituare il corpo alla tolleranza all’alimento, seguendo un processo di svezzamento vero e proprio.

Per esempio, si può avere una sensibilizzazione al glutine, pur non essendo celiaci: le analisi per la celiachia potrebbero presentare esito negativo pur manifestandosi sintomi di sensibilizzazione al glutine. Di sensibilizzazione al glutine si può guarire ricorrendo alle diete di rotazione e ritornando a mangiare alimenti con glutine. La celiachia invece, in quanto malattia autoimmune, si tratta solamente ricorrendo all’eliminazione totale e definitiva del glutine.

I meccanismi fisiopatologici dell’allergia e dell’intolleranza alimentare sono, come abbiamo visto, diversi, ma hanno un denominatore comune che è la causa: ossia lo stato di squilibrio e di disbiosi della flora batterica intestinale che vede la prevalenza della flora batterica “cattiva” su quella “buona”.

La disbiosi intestinale, infatti, crea fenomeni di tossicità che sono la causa delle allergie immediate e ritardate per due motivi:

  • perché alterano la risposta immunitaria: il 70% delle cellule del sistema immunitario risiede infatti nell’intestino e alla base dell’allergia immediata e ritardata ci sta sempre una risposta immunitaria,
  • perché danneggiano la permeabilità della mucosa intestinale alterando la capacità di assorbimento dei nutrienti.

Con riferimento alla permeabilità intestinale, l’intestino dovrebbe essere uno degli organi più a “tenuta stagna possibile”: da esso, infatti, non dovrebbe fuoriuscire nulla (se non attraverso l’assorbimento dei nutrienti dai villi intestinali) in quanto è il luogo con una elevatissima concentrazione di tossine derivanti dagli alimenti e dai processi endogeni di digestione.

Come ben evidenziato dalla figura precedente, quando la flora intestinale è disbiotica essa danneggia le cellule intestinali (enterociti) rompendo le “graffette” (tights junction) che tengono gli enterociti uniti gli uni agli altri in maniera impermeabile, creando così dei piccoli fori tra una cellula e l’altra che lasciano passare nel circolo sanguigno tossine e complessi proteici ancora non totalmente scissi. Si tratta della sindrome dell’intestino gocciolante (leaky gut syndrome), purtroppo molto diffusa di questi tempi, che scatena l’immediata reazione delle cellule immunitarie in circolo le quali attivano i processi infiammatori acuti per combattere le sostanze nemiche, determinando i fenomeni allergici descritti, oltre che malattie autoimmuni di varia natura.

Le scelte individuali, l’attenzione allo stile di vita e alla nutrizione, l’integrazione periodica e sistematica (almeno due volte all’anno) con integratori probiotici, prebiotici e fitoterapici condotta da un professionista esperto dell’ecosistema intestinale, permette non solo di prevenire le problematiche sopra descritte, ma riesce altresì a migliorare significativamente e spesso a risolvere i fenomeni allergici descritti, riportando in equilibrio il microbiota e regalando un rinnovato benessere alla persona.

La conoscenza di come funziona il nostro organismo crea consapevolezza, la consapevolezza è la base per intraprendere scelte di vita rinnovate, per la nostra salute.

Fonte bibliografica:

Speciani, L., “Guida pratica alla DietaGift e all’alimentazione di segnale”, Ed. Tecniche Nuove, Milano, 2016.

Nel prossimo appuntamento parleremo di: Intestino e cervello dialogano attraverso il microbiota.

Se il mio articolo ti è piaciuto, iscriviti alla Newsletter per non perdere le prossime Pillole Settimanali di Naturopatia:

Iscriviti alla Newsletter