Sono moltissime le persone che, con l’arrivo del caldo, soffrono di gonfiore, irrigidimento e dolore a gambe e caviglie, in particolare le donne ma anche i maschi non ne sono indenni. Il gonfiore è spesso generalizzato, interessa prevalentemente gambe e caviglie ma anche il tronco superiore
03/07/2021
D’ESTATE ARRIVA IL GONFIORE: PERCHE? COME FARE?
Sono moltissime le persone che, con l’arrivo del caldo, soffrono di gonfiore, irrigidimento e dolore a gambe e caviglie, in particolare le donne ma anche i maschi non ne sono indenni.
Il gonfiore è spesso generalizzato, interessa prevalentemente gambe e caviglie ma anche il tronco superiore in particolare le braccia e le mani ed è talmente fastidioso che crea forti malesseri e inestetismi.
I classici sintomi sono:
- sensazione di pesantezza,
- gonfiore e rigonfiamento: se si preme con un dito sulla parte rimane un segno bianco che scompare poco dopo, oppure il calzino alla caviglia o un gioiello al polso lasciano il segno,
- pelle tesa e calda,
- rigidità e difficoltà a muovere le articolazioni intorno alla zona interessata,
- dolore e tensione.
Il gonfiore è chiamato edema ed è determinato da un accumulo e ristagno di liquidi corporei che non defluiscono per il tramite del sistema linfatico che non riesce a svolgere correttamente la sua azione di raccolta dei liquidi ed espulsione dei medesimi veicolandoli agli organi emuntori.
Questo fenomeno è accentuato in estate in quanto il calore tende a creare dilatazione dei vasi sanguigni in risposta al processo di raffreddamento del corpo.
I fattori che vengono chiamati in causa sono principalmente due:
- il sistema circolatorio che perde la sua efficienza creando, con il tempo, il fenomeno dell’insufficienza venosa,
- l’eccessivo accumulo di tossine nel tessuto connettivo o matrice extracellulare (spazio interstiziale tra una cellula e l’altra) che rende più faticoso il lavoro di smaltimento da parte del sistema linfatico che “si intasa” determinando infiammazione dei tessuti e ritenzione idrica.
Cerchiamo di capire cosa succede a livello fisiologico.
IL SISTEMA CIRCOLATORIO
Il nostro sistema circolatorio è composto da tre circuiti:
- il sistema arterioso (in rosso) che porta il sangue dal cuore a tutti i distretti corporei ed è grazie al cuore che viene spinto per arrivare alla periferia,
- il sistema venoso (in blu) che origina dalla rete dei capillari porta il sangue dalla periferia verso il cuore grazie alla spinta dei muscoli delle gambe, e lo veicola agli organi emuntori dove viene ripulito e ossigenato,
- il sistema linfatico (in verde) che raccoglie e drena dai tessuti (matrice extracellulare) la linfa ricca di acqua, tossine e altre sostanze facendola confluire nel circuito venoso.
I flussi di andata-ritorno dipendono da tre forze: la forza del cuore che pompa verso la periferia, la forza dei muscoli e del piede che dalla periferia spingono verso il cuore, la forza di aspirazione toracica e addominale.
Come si può intuire, il “flusso più faticoso” è quello che va dalla periferia al cuore in quanto è contrario alla forza di gravità e non può contare sulla pompa del cuore: è per questo motivo che Madre Natura ha predisposto che le pareti dei vasi venosi siano più sottili e dilatabili di quelli arteriosi per favorire il ritorno del sangue e ha creato all’interno dei vasi delle valvole “a cuspide” che si chiudono appena passa il sangue per impedirne il suo deflusso e quindi il ritorno verso la periferia.
Se il sistema venoso non è efficiente ossia non riesce a spingere verso l’alto il sangue, si assiste ad un deflusso (ritorno) del sangue verso la periferia e alla conseguente creazione di edemi e gonfiori dei piedi, caviglie, gambe, braccia, mani.
Lo stile di vita incide in maniera determinante sull’efficienza del sistema circolatorio:
- il movimento quotidiano, anche leggero ma comunque costante come quello di una camminata di almeno 40 minuti, permette al piede insieme ai muscoli del polpaccio e delle gambe di spingere il sangue dalla periferia al cuore in maniera fluida e senza ristagni,
- l’alimentazione con l’eliminazione di zuccheri aggiunti (approfondisci), il controllo dei grassi animali e del sale, l’uso di carboidrati “buoni” (approfondisci) riduce i processi infiammatori che andrebbero invece ad intaccare lo spessore delle pareti dei vasi, già sottili di natura, creando lassità dei tessuti, perdita di tono ed eccessiva permeabilità ai liquidi.
Se lo stile di vita non è corretto, complice anche la calura estiva, prende lento avvio quello che in termini scientifici prende il nome di processo di insufficienza venosa che, nel tempo, può portare anche alla formazione di vene varicose.
L’insufficienza venosa è determinata anche da altre cause quali ad esempio: il sovrappeso e l’obesità, l’uso della pillola anticoncezionale, il fumo, alcune malattie come il diabete di tipo II, l’eccessiva sedentarietà o lo stare in piedi per lunghe ore, la gravidanza, il trattamento di lunga durata degli edemi con diuretici.
L’ACCUMULO DI TOSSINE
I processi metabolici producono fisiologicamente degli scarti che sono tossine endogene esse vengono “parcheggiate” nella matrice extracellulare e successivamente vengono raccolte ed espulse dai meccanismi di drenaggio e pulizia a cura del sistema linfatico.
Questo perfetto meccanismo di pulizia viene “ingrippato” dall’eccesso di tossine endogene – a causa della cattiva alimentazione come, per esempio, l’eccesso di zuccheri e carboidrati – e di tossine esogene derivanti da un uso indiscriminato di farmaci, di additivi e conservanti alimentari, di prodotti ad uso cosmetico e di detergenza che contengono oli minerali e tensioattivi aggressivi, di tossine chimiche ed ambientali in generale.
L’accumulo di tossine, infatti, non permette al sistema linfatico di pulire correttamente tutto il tessuto interstiziale della matrice extracellulare (gli spazi tra una cellula e l’altra) lasciando residui che si incastrano tra le cellule e che vengono “letti” dalle cellule del sistema immunitario come corpi estranei da combattere ed espellere attivando il processo infiammatorio che crea ritenzione idrica, gonfiore e rossore che favorisce l’indebolimento del microcircolo e, se cronicizzato, crea un ambiente favorevole alla formazione della cellulite.
E’ necessario quindi evitare l’eccessivo accumulo di tossine nei tessuti. Ma come?
La cosa migliore è agire sempre in prevenzione sin dalla primavera per evitare la formazione del gonfiore durante la stagione calda curando l’alimentazione, inserendo un po’ di attività fisica ogni giorno, seguendo pratiche di detossinazione con modalità e prodotti specifici per la propria costituzione.
In ogni caso gonfiore e degli edemi possono essere efficacemente contrastati utilizzando fitocomplessi naturali ad uso topico (creme e gel) e sistemico (integratori) che agiscono sulle due cause sopra illustrate ossia:
- favorendo la pulizia del tessuto connettivo dalle tossine per impedire l’avvio di fenomeni infiammatori con, per esempio, la linfa di betulla, il tarassaco, la pilosella, l’ortica, la spirea, il faggio, il castagno,
- tonificando la parete venosa e l’endotelio vasale riducendone la permeabilità e stimolando il microcircolo con, per esempio, l’ippocastano, il meliloto, la centella asiatica, il sorbo, la vite rossa, la buccia d’uva, il rusco, il mirtillo nero.
Le possibilità per migliorare i sintomi e lavorare sulla causa dei gonfiori e degli edemi sono molte: la Natura, infatti, ci offre molteplici principi attivi estremamente utili e rispettosi della fisiologia del corpo: affidarsi ad un Naturopata professionista per scegliere le sinergie fitoterapiche più adatte alle proprie caratteristiche e costituzione è sempre una scelta da prediligere dal momento che ogni persona è unica e che non esiste un protocollo univoco da seguire.
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